Le stimmate

Il Progetto

Ricerche

Monografia 1970

Restauri

Anteprime

La Mèta

Hess-Guttuso

Ricognizioni di critici d'arte e giornalisti

(dma) - Il fatto che le opere di Hess rividero la luce trent’ anni dopo la fine della guerra,  spiega quanto sia stato complesso il loro salvataggio. L’operazione restauro suggerita da Lionel Fioravanti Massa era andata a buon fine e i dipinti risanati a Roma nel laboratorio di via Margutta del prof. Everardo Pavia, tornati a Messina, vennero disposti su varie pareti della luminosa casa di Emma, come in una quadreria.
Finalmente il recupero era compiuto, questa straordinaria galleria poteva essere mostrata ai critici d’arte, ai giornalisti, ai rappresentanti della cultura, agli esponenti delle diverse istituzioni coinvolte che avrebbero potuto concretamente rendersi conto dell’importanza della Riscoperta.

Marcello Venturoli

Il critico Marcello Venturoli durante
la ricognizione dei quadri di Hess
a Messina nell'estate del 1972

Messina - Estate 1972 - Domenico M. Ardizzone (a sinistra) con il critico d'arte tedesco Hans Eckstein intento ad osservare i quadri di Christian Hess restaurati in preparazione della Mostra viaggiante della Riscoperta.

I primi ad esaminare i quadri furono i critici d’arte Marcello Venturoli (Roma) e Hans Eckstein (Monaco di Baviera) che sull’opera di Hess scrissero dei saggi pubblicati sul catalogo del 1974 che accompagnò la Mostra itinerante della Riscoperta. Venturoli nulla sapeva di Hess, ma si appassionò subito alla sua vicenda umana e artistica, studiandone a fondo il segno, lo stile, i temi e i significati esaminando dipinti, acquerelli e disegni.

Mostra in anteprima
alla stampa tedesca

Apri PDF - (Kb 667)

Apri PDF

Hans Eckstein conosceva già l’arte di Hess avendo recensito diverse esposizioni tenute dall’artista tedesco a Monaco
di Baviera negli Anni Trenta. Rivedere alcuni di quei lavori già esposti al Glaspalast della città bavarese, suscitò in lui grande sorpresa. Anche perché l’ultima volta che aveva visto opere di Hess era stato in una mostra di quadri destinati all’esportazione, allestita
a Monaco di Baviera nel 1948, cioè quattro anni dopo la scomparsa dell’artista.
Tuttavia il critico tedesco  non sapeva che in seguito ad una incursione aerea su Innsbruck il pittore aveva perduto la vita. Tra le visite che si sono poi succedute a casa di Emma, la più significativa fu quella di un gruppo di giornalisti tedeschi accompagnati dal Console di Messina Friedrich Löbau, visita che ebbe ampio riscontro sulla stampa e alla radio bavarese. Frattanto l’iniziativa della Riscoperta venne presentata a Roma all’Accademia Tedesca di Villa Massimo, all’Istituto Austriaco di Cultura, al Goethe Institut, all’Istituto Svizzero, alla Galleria Giulia di Ennio Casciaro che gestiva anche la Galleria Goethe di Bolzano, dove il progetto prevedeva una tappa della Mostra. 

Bolzano - I Portici (Laubengasse)
La casa natale di Louis Christian Hess

Parallelamente i contatti furono anche rivolti ai critici d’arte siciliani, all’Università degli Studi di Messina, e alle istituzioni regionali a Palermo città dove il Goethe aveva una sua sede.
La mia  agenda del 1972
 era densa di impegni per i contatti con le varie istituzioni coinvolte nel progetto. E le risposte che attendevamo giunsero puntuali, specialmente le adesioni del Goethe Institut e della Regione Siciliana e il patrocinio del Parlamento europeo per la Mostra itinerante della Riscoperta. Nel 1972 una favorevole circostanza mi portò a Bolzano come delegato al Congresso della Federazione nazionale della stampa italiana. Fu allora che individuai la casa natale di Hess e presi contatto con le autorità locali per concordare iniziative che poi si tradussero nella mostra alla Galleria Goethe, che restituì il pittore alla sua patria tirolese, e nell’apposizione di una targa-ricordo sotto i Portici (Laubengasse). Al termine del congresso della stampa raggiunsi Innsbruck per incontrare il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, prof. Aldo Lucciarini, il presidente dell’Unione Artisti, Paul Flora, e il pittore Wilfried Kirschl i quali contribuirono al successo della mostra che qualche anno dopo si tenne nei prestigiosi locali del Tiroler Landesmuseum "Ferdinandeum". Paul Flora, Wilfried Kirschl e Aldo Lucciarini vollero rendere  omaggio alla tomba  di Chiristian Hess il 26 novembre del 1974, nel 30° anniversario della morte del pittore, giorno in cui, a Palermo, si inaugurava la Mostra della Riscoperta delle sue opere.