La Galleria Artmessage propone a Roma la retrospettiva di un
pittore tedesco della generazione a ridosso di quella dei
grandi maestri dell’espressionismo, generazione che ebbe la
rara sfortuna di partecipare a ben due guerre mondiali e di
trovarsi in piena maturità nel momento del trionfo di
Hitler, riducendosi così in molti casi a lavorare quasi
clandestinamente,
Hess, nato nel 1895 a Bolzano e vissuto sempre in Germania o
in Svizzera (salvo lunghi periodi a Messina, dove aveva una
sorella), combatté da ragazzo sul fronte occidentale e nel
1940 fu nuovamente richiamato, per morire nel ’44 a
Innsbruck sotto un bombardamento aereo. Egli ebbe quindi
breve vita e molte sue opere sono andate disperse; sì che la
maggior parte di quelle che ci restano - messe in salvo
dalla sorella - sono state dipinte nei suoi soggiorni
siciliani, uno dei quali prolungatosi per tre anni, dal 1935
al ’38.
Né la Sicilia è stata ingrata verso questo cantore tedesco
tanto è vero che nel novembre-dicembre 1974 Regione
Siciliana, Goethe Institut di Palermo e altri enti locali
hanno organizzato al Palazzo del turismo di Palermo la
maggiore esposizione di Hess che si sia mai tenuta, in parte
ora portata qui a Roma.
Una ricostruzione precisa della personalità di Hess non è
facile, vista la dispersione di tante opere. Egli è comunque
un pittore molto solido e molto colto, che muove da una base
post-espressionista, con affinità soprattutto a Beckmann e a
Hofer, e quindi contatti col “Novecento” italiano. Su questa
base egli innesta vivaci sperimentazioni cubisteggianti,
limitate a piccole opere, ma che non rimarranno senza
conseguenza anche in quadri di impegno, come “L’indovino”
dipinto a Messina nel 1933, o come “Natura morta verticale e
pesci rossi”, sempre del ’33, che accanto a quella del
cubismo sintetico accampa ricordi matissiani.
Hess è certamente un pittore eccellente, e deve essere
considerato tra i migliori in Germania della sua
generazione. Una generazione che ha portato avanti le
conquiste dei primi, grandi maestri del secolo con proprie
particolari inflessioni e con vera intelligenza. (Basti
pensare che coetanei italiani di Hess sono Campigli e
Trampolini). E se la vita, tutt’altro che felice e agiata e
la morte precoce non hanno permesso a Hess una produzione
rilevante, ciò che resta è pienamente sufficiente a
comprendere il valore e il significato della sua opera.
Cesare Vivaldi
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