Critica

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L'incontro di Christian Hess con la Sicilia

Friedrich A. Schultz












Discorso pronunciato in apertura
della Mostra della Riscoperta
Palermo 26 novembre 1974
Palazzo del Turismo
 
“Gentili Signore e Signori,
Christian Hess  potrebbe essere stato con noi, oggi, avrebbe avuto soltanto 79 anni. Nacque a Bolzano, poi  la famiglia  si trasferì a Innsbruck dove il padre morì quando lui aveva appena 13 anni, prima disgrazia della vita. Doveva lasciare il ginnasio e fare l’apprendista. Solo due anni dopo, la seconda disgrazia: cominciava la prima guerra mondiale e lui diventava soldato. Al termine del conflitto si stabilì a Monaco per studiare all’Accademia di Belle Arti, in quegli anni così poveri in Germania. E come studente cominciava la sua attività come copista di opere di grandi maestri del passato. E cominciava - secondo le tradizioni degli artisti - a viaggiare in Europa. E’ stato frequentemente in Scandinavia in vari paesi europei, in Italia e finalmente in Sicilia dove viveva una sua sorella. Si sposava ma il matrimonio falliva: ancora una disgrazia. E soltanto alcuni mesi, alcuni giorni prima della fine della seconda guerra mondiale fu ucciso da una bomba in una città che non ha sofferto molto dalla guerra, Innsbruck. Ma forse la più grande disgrazia della sua breve vita è stato il cambiamento della scena politica nella sua patria, in Germania dove, dopo il 1933, nessun artista poteva continuare in un suo stile individuale, nessuno poteva più esprimere liberamente il suo pensiero tramite la sua arte. E questa è stata forse una delle cause che ha fatto venire Christian Hess qui in Sicilia. E il suo incontro con questa isola  si può tracciare qui, in questa sala, stasera. Sono esposti soltanto 60 quadri e 4 sculture . Questi lavori rientrano nel periodo 1922-1938. Dopo questa data non sono rimaste altre opere qui in Sicilia.
Che cosa dicono questi quadri, di che cosa parlano? Parlano dello sviluppo di un artista molto onesto che nel corso della sua vita ha dimostrato che il modo più sincero di un artista è l’espressione profonda del suo sentimento attraverso mezzi semplici. Vivere in Sicilia per uno straniero è una esperienza importante. I siciliani - come del resto gli italiani - sono un popolo molto strano. Amano l’autocritica. Così si può sentir dire “Noi non riusciamo mai a fare qualcosa di bello, di utile”. Ma in questi ultimi giorni i siciliani si sono interessati a cose molto belle, utili, a cose straniere. Hanno inaugurato non solo questa mostra, ma anche quella sull’opera di Walter Gropius. Hanno collaborato privati e organizzazioni statali, provinciali e comunali; hanno lavorato scrittori e critici d’arte.
Si possono sapere i loro nomi sfogliando i cataloghi, anche questo della mostra di Hess, stampato dalla Cassa di Risparmio. L’Assessore al turismo ci ha messo a disposizione questa bella sala, abbiamo qui con noi il prof. Leonardo Sciascia  che ha scritto la prefazione al catalogo. A noi tedeschi rimane soltanto da dire grazie a tutti. Noi, come Goethe Institut, siamo lieti di portare questa mostra da una città italiana all’altra: in gennaio sarà inaugurata a Roma e poi andrà a Padova, Trieste, Genova, Bolzano, Torino, Milano, eccetera. Vorrei concludere ringraziando tutti loro: dal Sindaco al dottor Bevilacqua , al prof. Sciascia e a tutti gli altri per il loro lavoro e la loro collaborazione, infine, a tutti loro che sono intervenuti”.

                             Friedrich A. Schultz
                            Direttore del Goethe Institut di Palermo