Critica

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Una mostra per Hess

Piero Di Giovanni
 
La Fiera Letteraria
15 dicembre 1974

 

Per iniziativa dell’Assessorato al Turismo della Regione siciliana, con la collaborazione dell’Azienda autonoma di Soggiorno della città di Palermo, è stata organizzata una mostra retrospettiva di Christian Hess nei locali della propria Galleria d’Arte, sede di tante altre manifestazioni ben riuscite.

Si ricorderà che Christian Hess, nato a Bolzano nel 1895 e morto a Innsbruck nel 1944, fu pittore e scultore, che, formatosi a Monaco di Baviera, ebbe modo di lavorare in parecchie parti d’Europa, come in Germania, in Austria, in Svizzera, in Scandinavia e in Italia. Fece parte assieme ad altri artisti tedeschi della “Juryfreie”, il movimento d’avanguardia (“Fuori giuria”), che durante gli anni Trenta sostenne la libertà dell’arte in netta polemica con il regime nazista di Hitler. Difatti Christian Hess, a distanza di trenta anni precisi dalla sua morte, non viene ricordato soltanto per il pregio e la qualità della sua produzione artistica, ma anche per il suo coraggio ed il suo impegno, contrapposti al nazismo.

Di fronte alle opere di Hess si rimane colpiti nel riconoscere la testimonianza, fra le più vive, di quell’arte tedesca sviluppatasi tra le due guerre e che ad un certo punto fu ripudiata e bollata da Hitler come arte degenerata. Soprattutto la produzione di Hess ci dà occasione di cogliere una ricerca più profonda nel tentativo di innestare l’esperienza della Mitteleuropa in quella dell’isola, forse spinto in ciò anche da una certa suggestione della poesia goethiana.

La scoperta solare contribuì non poco a determinare una svolta nella pittura di Christian Hess, che dinanzi ai colori e ai cieli caldi dell’isola era portato lentamente a dimenticare le nevi del paesaggio natio, senza mai abbandonarsi ad un languido romanticismo. Hess venne in Sicilia quando ormai la sua formazione era compiuta; eppure riuscì a comprendere non pochi aspetti della condizione umana siciliana.

A testimonianza della sua nuova produzione si potrebbe citare la Ragazza che dorme su cuscino giallo, prima sconosciuto, punta direttamente ad una struttura antimpressionistica, per la sua dolcezza calcolata e la forza luminosa. Per questo sarebbe anche il caso di rintracciare puntualmente i rapporti con i pittori isolani, che ebbe modo di incontrare, e quindi verificare quanto ricevette e quanto diede in questo incontro.

                                                                                      Piero Di Giovanni