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La Juryfreie al Glaspalast di Monaco |
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(dma) - Nel 1929 Louis Christian Hess
aderisce all’Unione
dei pittori monacensi “Juryfreie” (fuori giuria) e
presto ne diviene l’ appassionato animatore partecipando nel Glaspalast
di Prinzregentstrasse a mostre e iniziative organizzate per sostenere
l’attività del Gruppo, concerti, feste di carnevale, incontri culturali.
Una ricostruzione dell’attività artistica e dell’atmosfera intellettuale
che negli Anni 20 e 30 caratterizzava la “Juryfreie” la fornisce il
critico tedesco Hans Eckstein che ha conosciuto personalmente Christian
Hess a Monaco di Baviera.
I gruppi artistici da tempo esistenti, non tanto facilmente concedevano
posto nelle grandi mostre alle opere dei giovani talenti i quali,
peraltro, non potevano attendersi molto dalla cultura statale o
municipale. Così una piccola schiera di giovani artisti uniti nel movimento "Juryfrei" (i
cosiddetti “fuori giuria”) intese la sua costituzione, basata
sull’amicizia, come un gruppo di lotta contro il potere dei vecchi
artisti tradizionalmente affermati e si sentì certamente rivoluzionaria
come infatti lo era.
Le poche vendite, durante le mostre, non riuscivano a coprire le spese. Perciò si organizzavano feste di carnevale che potevano considerarsi le più divertenti tra tutte le grandi feste di Monaco. Ma tutto ciò ebbe fine allorché arrivò Hitler per decidere con i suoi sottufficiali nazionalsocialisti ciò che fosse arte e ciò che non lo fosse. La messa al bando del gruppo “Juryfrei” rientrava quindi nell’operazione di annientamento delle unioni culturali bolsceviche. I suoi membri potevano dipingere, scolpire o occuparsi di architettura solo di nascosto. Ho descritto questa situazione in cui verso il 1930 si trovò la nuova leva degli artisti monacensi e ho ricordato in qualche modo le imprese dell’unione “Juryfrei” poiché questo era il periodo e l’ambiente in cui visse il pittore Christian Hess a Monaco. Vidi per la prima volta suoi quadri nelle esposizioni della “Juryfrei”. Nelle feste del gruppo conobbi personalmente l’allora trentacinquenne simpatico giovane, non molto alto, snello, col taglio netto del suo viso intelligente, dal tipico temperamento bavarese e dalla quasi impertinente immediatezza espressiva dietro la quale si nascondeva una forte sensibilità. Ricordo che, accanto ad alcune opere di Joseph Scharl – somiglianti a dei Van Gogh – in una esposizione nella Prinzregentstrasse, mi colpirono maggiormente quegli altri quadri differenti, molto sereni, di Christian Hess. Tra gli innumerevoli dipinti visti in quel periodo nella esposizione di Monaco, quelli di Hess rientrano, senza dubbio, tra quei pochi di cui la mia mente ha potuto custodire la nitida immagine”. Una mostra di Hess che fece scalpore
Un’altra testimonianza sul Movimento Juryfreie, venne rilasciata nel febbraio del 1977 dal prof. Günter Grassmann (1900-1993), in occasione della tappa conclusiva al Kunstverein di Monaco di Baviera della Mostra itinerante della Riscoperta delle opere di Hess. In una sua dichiarazione si legge: “Nella mia vita ho avuto incontri con Hess negli anni compresi tra il 1928 e il 1933, quando eravamo componenti della Juryfreie che, a quanto ricordo, fu fondata nel 1912. Nel 1927 fu un’associazione di giovani artisti che si sentivano legati dallo stesso intento, cioè allontanarsi dalla severa tradizione monacense legata alla natura. Christian Hess, assieme a Joseph Scharl, era una delle personalità preminenti di questa associazione. Egli si orientò prevalentemente verso l’allora molto discusso Max Beckmann. Gli Juryfreien avevano le loro sale di esposizione molto vaste di fronte alla Haus der Kunst. Questa impresa allora considerata assai notevole era finanziata in gran parte dalle feste artistiche di carnevale al cui allestimento prendevano parte i soci tra i quali Hess. Le feste si svolgevano nei locali di esposizione dove si organizzavano mostre collettive dei soci Juryfreien e di artisti ospiti. Io ricordo di una esposizione di Christian Hess che fece scalpore, composta da 30-40 opere e che ebbe allora molta eco. Si disse che Hess le aveva dipinte in poche settimane, cosa che rispondeva al suo modo impulsivo di lavorare. La Juryfreie fu disciolta nel 1933 dal Nazionalsocialismo, tanto più che in precedenza gli Juryfreien avevano tentato di prendere posizione contro la politica culturale nazista. Da allora ho perso di vista Hess”. Glaspalast in fiamme e “Fuori giuria” al bando Il misterioso incendio che il 6 giugno del 1931 distrusse il Glaspalast e i quadri di una intera esposizione era il primo inquietante segnale diretto a smorzare ogni entusiasmo di libertà espressiva e di autonomia dei giovani artisti della Juryfreie anche se per quelli che avevano perduto le opere tra le fiamme fu poi allestita una mostra straordinaria nel Museo germanico. Nei due anni successivi al rogo, il Gruppo Juryfreie cercò di riorganizzarsi, allestendo collettive itineranti e realizzando anche qualche iniziativa culturale, ma subito dopo le feste di carnevale del 1933 venne messo al bando dal regime nazista che ne decretò lo scioglimento dichiarandolo di tendenza bolscevica.
All’inizio si legge: “Caro Hess!
Finalmente posso aggiungere alcune righe personali alle notizie
della “Juryfreien”. La tua lettera del 17 gennaio 1934 è nella
nostre mani e siamo tutti contenti nel sentire che ti trovi bene
nella tua attuale posizione”.
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