Albino Longhi
Mantova  6 settembre 1929 - Roma 1° gennaio 2018


Giornalista di grande equilibrio professionale è stato chiamato tre volte, nell’arco di 18 anni a dirigere - in delicati momenti politici - il più importante telegiornale del servizio pubblico, il TG 1 della Rai-Radiotelevisione italiana.

La prima volta è stata nel 1982 dopo le dimissioni di Franco Colombo, coinvolto nello scandalo della P2, direzione durata cinque anni. La seconda nel 1993, per otto mesi, quando sostituì Bruno Vespa, dimissionario per contrasti con la redazione. La terza volta nell’ottobre del 2000 quando subentrò al dimissionario Gad Lerner e rimase in carica fino al 2002.

La carriera giornalistica di Longhi, non solo alla Rai, è molto lunga. Ha esordito alla Gazzetta di Mantova divenendo professionista nel 1954, ha continuato la sua esperienza alla Sicilia del Popolo di Palermo dove è rimasto dal 1955 al 1961, fino a diventarne redattore capo. Con il medesimo incarico è passato successivamente all’Agenzia Italia, all’Avvenire d’Italia di Bologna e al Gazzettino di Venezia (1968). Assunto in Rai nel 1969 quale capo redattore della sede di Palermo è passato nel 1978 alla sede centrale di Roma dove ha diretto la struttura informazioni e dati per il Consiglio di amministrazione, nomina che nel 1982 venne affiancata a quella di direttore ad interim della sede Rai del Friuli Venezia Giulia.

Nel marzo del 1987 è stato chiamato alla direzione delle Tribune politiche e programmi per l’accesso, nel 1990 alla vice direzione generale per i Piani delle attività aziendali, nel ’93 dopo aver diretto il TG1 ha assunto la direzione dell’Arena di Verona dove è rimasto fino al 1995, quando è diventato consulente del Presidente del Consiglio dei Ministri per la comunicazione e l’informazione. In seguito ha fatto parte della Consulta Qualità della Rai e quindi nel settembre 2006 è tornato in Rai come consulente del direttore generale Claudio Cappon per i problemi dell’informazione.

 Presiede la Giuria del prestigioso “Premio Val di Sole per un giornalismo trasparente” - Folgarida (Trento).