Gaetano Camillo
Roma 1932


Poeta “solare” viene definito dalla critica che gli riconosce capacità di sintesi e immediatezza di concetti e sentimenti, tanto da meritare, nel 1995, la candidatura al Premio Nobel per la letteratura. La sua opera si richiama
ai grandi valori dell’esistenza in un’ottica di esperienza vissuta che diventa  universale. Molte sue poesie vengono spesso tramutate in didascalie ispiratrici per mostre d’arte, manifestazioni culturali e sportive. 
Ha esordito giovanissimo con tre libri di poesia sullo sport del calcio e con testi di canzoni dedicate alla Città di Roma e portate al successo da Lando Fiorini.  Fra le sue raccolte poetiche: “Amore sotto l’albero del tiglio”,
“Il flauto del silenzio”, “L’amore è uno zero senza pareti”,  “Il canto della natura”, “L’albero del saggio”, “Quando il calcio diventa amore”, “Giochi di colore” (con testi in italiano e romeno a fronte), “Un fiore dall’India” (tradotto in inglese).
Per i tipi dell’Editrice Massimiliano Piretti ha pubblicato “Mejo de me solo io” e  ”Amate l’amore – Riflessioni dell’animo” (2011).
Numerosi e prestigiosi i premi letterari ed i riconoscimenti ottenuti in Italia e all’estero.
Scrive di lui Francesco Di Felice: “Autore originale per il perenne “tropo” che in lui anima la natura e il mondo morale, e per la forte sollecitazione nell’uso dei verbi, Camillo merita di essere annoverato tra le personalità dell’espressionismo italiano”


 

     

 L’amore, il tiglio e la luna

Il sole ha tirato via
il lenzuolo scuro della notte.
Nel cielo nudo
si nascondono le stelle.
L’alba non sveglia
il silenzio delle colline.
La rugiada si disseta di luce
e muore.
E’ l’alba.
La luna e il sole
si guardano come
due giovani amanti.
…Con i pennelli dell’anima
e con i colori delle mie passioni
dipingerò il tuo ritratto…
vedrai come sarà perfetto,
amor mio.

 La gioia della fame

Mentre il grano maturo
indora la collina
la speranza di un bambino
profuma di pane.
La vita non sempre offre
la sua sazietà…
il più delle volte
offre i suoi digiuni…
ma dalla fede
delle nostre mani
dipende quanto pesa
il loro fardello.
In fondo alla coppa
della speranza
c’è sempre qualche goccia
del suo spirito
che viene incontro
alla tua sete.

 La bolla della gioia

Ero triste, mi sedetti
sotto l’albero del tiglio…
Dopo un po’
la mia tristezza
giocava a nascondino
con una farfalla…
Io aspettavo le lacrime
ma gli occhi della gioia
oggi non hanno sete.
La gioia di ciò che è buono
viaggia negli occhi
come una nuvoletta rosa
nel cielo azzurro.

 Il raggio di sole

L’ultimo raggio di sole
bagnato dalla pioggia,
è rimasto impigliato
alla rete del silenzio.
Il tramonto dipinge
i brividi profumati del tiglio
sulla tela del vento.
Il giorno chiude gli occhi.
Dietro le palpebre,
miliardi di stelle.
La luna
è l’abat-jour del cielo.



 Poesie tratte da "L'amore sotto l'albero del tiglio"
 Nuova editrice Spada - Roma 2002