Riflessioni

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Riflessioni della webmaster Maria Felice Steinfl
 

“Il sito di Louis Christian Hess è eccezionale anche perché l'ho creato sotto la guida di due persone veramente straordinarie, Peppino e Mimì Ardizzone. E' un sito cresciuto molto lentamente data la mole delle sue informazioni. Peppino (da Boston, sua residenza) diceva "questo non è un sito, questa è l'enciclopedia Treccani". Aveva ragione solo che questa enciclopedia tratta di una sola persona, la sua vita, le sue numerosissime opere tra oli, acquerelli, disegni, scenografie, guazzi, sculture in legno, in gesso, questa persona è un uomo morto in circostanze drammatiche, con una vita nella continua ricerca di sé e di quel briciolo di felicità che probabilmente non ha mai conosciuto. Un artista venuto alla luce grazie alla perseveranza e all'amore di due persone: la sorella Emma Hess-Starrentino e Domenico Maria Ardizzone, marito di Luisa, figlia di Emma.

Questo lavoro mi ha coinvolta e continua a coinvolgermi emotivamente e professionalmente essendo una incessante sfida alla mia abilità di rappresentare fedelmente quello che si voleva da me. Raccontare per immagini ma anche affermare con le testimonianze vive di scrittori e di critici in uno spazio che non ha confini o limiti, il web! Negli ultimi anni poi le mostre e tutto il materiale che queste hanno prodotto sulla carta e online, il tutto minuziosamente raccolto da quell'appassionato di Hess che è Mimì.

A mio parere, la home page del sito dovrebbe testimoniare questa passione con una sola immagine che invece abbiamo relegato in una piccola gallery nella sezione esposizioni. Si tratta di un'istantanea scattata nell’estate del 2008 durante la mostra di Schwaz, in Austria, luogo dove è morto il pittore. In questa foto due uomini si guardano negli occhi, uno da dentro un quadro, un autoritratto giovanile di Louis Christian Hess, l'altro in carne ed ossa, vivo più che mai, in piedi che lo fissa e che forse si chiede cos'altro mai può fare ancora per trascinare fuori dall'oblio l'immenso opus di quell'artista. Quello del quadro non sapeva allora, non ha saputo mai da vivo, dell'esistenza di quest'uomo che ne avrebbe fatto lo scopo della sua vita: Domenico Maria Ardizzone”.