Critica

it de en

MENU

   
 
CHRISTIAN HESS
Omaggio alla libertà
Carlo Magno
 

Sicilia Tempo-  novembre 1974 - n. 126
 

Con la Mostra inaugurata il 26 novembre, Palermo apre la ricca tournèe nazionale ed internazionale della Rassegna itinerante dell'opera artistica di Louis Christian Hess.
In un arco di esperienze pittoriche e plastiche, che febbrilmente coprono gli anni dal '22 al '38, si snodano lungo le pareti del Salone delle Esposizioni dell'Assessorato Regionale al Turismo, quadri e sculture di uno dei più grandi maestri del primo novecento. Un maestro pressocché sconosciuto.
Le sue opere non ebbero certamente molta fortuna; perdute, distrutte, disperse in collezioni non più rintracciabili. Il colpo più duro alla completa conoscenza di questo artista lo dette certamente l'incendio del Glaspalast di Monaco dove andarono distrutte pressocchè tutte le opere giovanili di Hess che esponeva con gli altri amici ed i colleghi del movimento "fuori giuria".
Se oggi è stato possibile allestire la mostra di Palermo lo si deve soprattutto alle opere gelosamente custodite dalla sorella Emma a Messina.
Nato nella Bolzano asburgica del 1895 e morto giovanissimo a soli 49 anni a Innsbruck, nel '44 partecipò, come si è detto, al movimento d'avanguardia del "Juryfreie" o del "fuori giuria" che fu una delle avanguardie più sensibili nei confronti del problema delle libertà dell'arte in quella Monaco che, a cavallo della Grande Guerra, aspirava ad essere una capitale dell'arte europea, una seconda Parigi. Una aspirazione che la brutalità nazista dissolse e disperse come lo stesso Hess avrà sconsolatamente modo di annotare nel '39.
Le due località, quella di nascita e quella di morte, non debbono trarre in inganno. Hess fu profondamente europeo e recepì a fondo il respiro di quella cultura europea tragicamente sospesa, in quegli anni, sull'orlo dell'abisso della dittatura.
Fu europeo per più di un motivo, lo fu come artista di avanguardia legato dunque a tutto ciò che l'Europa, da Mirò a Picasso, a Braque dicesse; lo fu come antifascista in un'epoca in cui essere "europei" era un modo di reagire, di "resistere", di essere tout-court antinazisti.
Infine lo fu per necessità; il nazismo, di cui fu oppositore, gli impose di fatto un peregrinare che lo portò di volta in volta a vivere e lavorare in Svizzera, in Scandinavia, in Austria, in Italia.
La Sicilia, e questo è uno dei motivi della mostra-omaggio di Palermo, costituisce una tappa lunga e fervida di attività artistica nonchè di rapporti umani. Amico ed ammiratore dell'isola, Hess soggiornò a lungo in Sicilia, a Messina, presso la sorella Emma e qui, osserva Leonardo Sciascia, che con Marcello Venturoli e Domenico Maria Ardizzone, magistralmente guida il visitatore attraverso il ricco e profondo catalogo, "Hess si trova a vedere e dipingere, con leggero scarto di anni, le stesse cose che il giovane Renato Guttuso vedrà e dipingerà in quel suo felice periodo che prende nome da Scilla". Non allo stesso modo, ma le stesse cose. Una testimonianza in più di come l'artista tirolese fosse riuscito a vivere non da spettatore in Sicilia, così come nelle altre sedi del suo soggiorno-esilio europeo, ponendosi, come solo un artista, ed un'artista della sua levatura, può fare, all'interno della realtà umana e sociale che lo circondava.
La matrice di formazione è indubbiamente l'espressionismo tedesco che il giovane Hess assorbì all'Akademie der Bildenden Künste di Monaco, una delle capitali dell'arte europea in quegli anni ricchi di esperienze e di tentativi di avanguardie artistiche e culturali.
Nella fragile atmosfera di libertà della Germania di Weimer, questo artista "sospeso", come acutamente osserva Venturoli, "fra due dittature e due guerre" maturò dentro di se la parte più genuina della lezione sociale e politica dello impressionismo e dell'espressionismo tedesco.
Roma, Genova, Trieste, Milano, Bolzano, Zurigo, Monaco, Innsbruck sono le tappe della Mostra che in tal modo procurerà al più vasto pubblico italiano ed internazionale il piacere della riscoperta artistica di questo maestro dell'arte moderna il cui patrimonio culturale certamente va inserito ed ascritto alla più profonda e sofferta cultura europea.

                                                                                                                Carlo Magno